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La leggenda di Giotto

Lavoro interdisciplinare

Questa attività presuppone la conoscenza della storia di San Francesco

 

Giotto nacque nell'anno 1276, nella contrada di Firenze. 
Il padre Bondone era un semplice pastore ed educò il figlio affinchè diventasse pastore a sua volta.
All'eta' di 12 anni, però, Giotto già mostrava tutto il suo ingengno e la sua bravura straordinaria. 
Quando portava a pascolare le pecore, infatti, spinto dalla passione per l'arte, si dilettava a disegnare sulle pietre e sulla terra tutto ciò che la natura e la fantasia gli suggerivano. 
Un giorno un famoso pittore di nome Cimabue, camminando per le campagne di Firenze, incontrò Giotto che, mentre lasciava pascolare le pecore, disegnava una di queste su una pietra liscia aiutandosi con un sasso appuntito. 
Cimabue si fermò meravigliato e gli domandò se voleva diventare suo discepolo. 
Fu così che Giotto andò a Firenze ad imparare l'arte diventando più bravo del suo maestro.
Grazie a lui nacque la pittura del "300 che ritraeva in modo più realistico.
 (liberamente tratto da un racconto del Vasari)
 
La O di Giotto
Lettura dell'opera
LA RINUNCIA AI BENI
 
L'affresco si trova nella Basilica di San Francesco di Assisi e fa parte di una serie di 28 episodi che narrano la vita del santo. L'opera e divisa in due parti: quella del padre di San Francesco con il popolo a sinistra e quella di San Francesco e la "chiesa" a destra. Il padre tende le vesti al figlio, il quale ha rinunciato ai beni materiali per la chiesa. Un uomo trattiene il padre del santo, mentre dalla parte della chiesa è il vescovo a tirare a se Francesco, coprendolo con una tela piuttosto povera, adatta ad un uomo di chiesa. 
 
OSSERVIAMO 
 
  • IL VOLUME: le figure umane con Giotto acquistano peso e volume, sono dei corpi che si muovono nello spazio reale e non figure piatte. Il volume viene reso tramite l'uso del chiaro-scuro
  • LA PROSPETTIVA: Giotto è il primo artista a tentare un abbozzo di prospettiva (profondità) che qui è data dagli edifici che fanno da sfondo alla scena
  • L'ESPRESSIVITA'DEI VOLTI:
    San Franesco: ha un volto sereno, tutto proteso a Dio                                            il padre: il suo volto esprime ira nei confronti del figli                                          il vescovo: la sua è un'espressione preoccupata, sembra                                                  che presagisca già pericoli per Francesco
 
ORA TOCCA A TE
 
Divertiti tu a trovare altre espressioni nei persoggi dell'opera, ti tornerà utile per realizzare con i tuoi compagni di classe il quadro vivente. 
 
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Il libro "Mai 'na gioia" porta in libreria l'umorismo della pagina Facebook "Se i quadri potessero parlare" di Stefano Guerrera

Annunciazione a Sant'Anna
Giotto: L'Angelo dell’Annunciazione e Sant’Anna

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